
La Camera penale «Vittorio Chiusano» la tocca piano, visto che parliamo (anche) di calcio: in una nota, i penalisti accusano il presidente del tribunale di aver modificato «i criteri di priorità nella trattazione degli affari penali, su mera sollecitazione della Procura della Repubblica e, chiaramente, in ragione della pendenza di un noto procedimento penale che ha avuto e ha tuttora un clamore mediatico rilevante». Insomma: per consentire di celebrare con una celerità sconosciuta ad altri procedimenti l’udienza preliminare del processo sui conti della Juve, anche prima del 31 gennaio.
Per capire, bisogna riavvolgere la storia fino al 15 novembre quando il presidente vicario del tribunale, Modestino Villani, scrive il primo decreto, in vista di uno «schema di variazione tabellare del settore penale che prevede una redistribuzione delle materie tra le sezioni penali e una diversa allocazione dei giudici». Dunque — riassume la Camera penale — disponeva «che si potessero celebrare esclusivamente le udienze preliminari per i processi con imputati sottoposti a misura cautelare, con rinvio di quelli già in corso, e sospensione delle assegnazioni delle richieste di rinvio a giudizio a ciascun gip a data successiva al 31 gennaio 2023». Mossa criticata dagli avvocati: «Scarsamente condivisibile, atteso che la mancata celebrazione delle udienze preliminari non era accompagnata da un progetto di organizzazione che potesse poi favorire la celebrazione delle successive fasi dibattimentali prima dell’anno 2024»